Quando abbiamo paura di qualcosa che ci circonda, scappare sembra sia l’unica soluzione. La fuga è una risposta innata che il nostro organismo ha appreso quando ci troviamo di fronte a un pericolo.
Il problema non è la paura che sentiamo ma il comportamento di evitamento che aumenta il nostro stato di allerta verso lo stimolo ansiogeno ed entriamo in un circolo vizioso che si autoalimenta e che non ci permette di essere liberi. Limitiamo sempre di più il nostro raggio di azione, cerchiamo di prevenire ogni situazione che potesse esporci allo stimolo che temiamo e ci rendiamo conto che più lo evitiamo, più le nostre reazioni incontrollate aumentano.
Qual è il risultato di tutto ciò? Una profonda sofferenza che può trovare il canale giusto per essere espressa, se si chiede aiuto.
Come ha fatto Maria, una ragazza di 40 anni che non hai mai preso l’aereo per la paura che potesse cadere. Un’idea irrazionale che l’ha portata ad evitare di viaggiare, conoscere nuove lingue e culture fino a quando ha scelto con coraggio di superare questa fobia.
Qui, di seguito, viene riportato l’estratto di un’intervista fatta dalla sottoscritta a Maria dopo un percorso di sostegno psicologico che l’ha aiutata a prendere “quell’aereo”.
Maria come è nata questa paura? Non saprei associare un particolare evento all’insorgere di questa fobia. Ricordo che quando avevo 11 anni sono salita su una giostra e sono stata male, non riuscivo a gridare e a chiedere aiuto. Forse ho associato la mia paura di volare a quell’episodio terribile.
Quando ha scelto di chiedere aiuto? Quando mio figlio di 7 anni mi ha chiesto di andare a Barcellona e mi sono sentita sprofondare. Per i figli si fa qualsiasi cosa e io purtroppo non potevo accontentarlo. Più rimandavo e più mi rendevo conto che gli stavo trasmettendo la mia stessa paura. Quindi ho capito che era arrivato il momento di agire.
Come ha vissuto questa “prima volta”? Tantissime emozioni mi hanno attraversato ma grazie al percorso fatto insieme sono riuscita a non farmi travolgere da queste e a godermi il momento. Ero seduta tra mio figlio e mio marito, mi tenevano la mano ed ero felice. Stavo andando incontro a qualcosa di bello, il mio primo viaggio con la mia famiglia; stavo realizzando il sogno mio e di mio figlio. Ora mi sento viva, forte, ce l’ho fatta. Ho superato la mia paura più grande, quella di volare!
Cosa può consigliare a chi ha la sua stessa fobia? Consiglio di farsi aiutare da uno psicologo, da soli non è possibile superare queste paure, se sono così forte e radicate. Io ho perso tanto tempo prima di farlo e solo a 40 anni ho capito che viaggiare con chi si ama e per chi si ama è qualcosa di magico. Non perdete la speranza!
“Una paura evitata diventa panico, una paura affrontata diventa CORAGGIO”